In quel tempo. Il Signore Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
Catechesi di padre Massimo di Sabato 11 marzo 2023 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Marco 6, 1b-5.
In quel tempo. Il Signore Gesù partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Catechesi di padre Massimo di Martedì 31 gennaio 2023 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Marco 6, 1-6a.
In quel tempo. Terminate le parabole, il Signore Gesù partì di là. Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Catechesi di padre Massimo di Lunedì 28 novembre 2022 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Matteo 13, 53-58.
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna».
Catechesi di padre Massimo di Lunedi 14 marzo 2022 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Matteo 5, 27-30.
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Catechesi di padre Massimo di Venerdì 18 febbraio 2022 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Marco 9, 42-50.
È interessante questo Vangelo perché richiama un tema molto attuale: quello dei piccoli, dello scandalo e di quello che ne consegue poi nella comunità. Il punto di vista di Dio su questo scandalo è inequivocabile, il Signore è completamente dalla parte dei piccoli e perciò fa capire che chi compie questo scandalo, chi è l’origine di questo scandalo si mette lui stesso contro Dio. Non ce lo mette nessun altro, ci si mette lui contro Dio e quindi c’è una posizione del Signore che automaticamente rimette sottosopra tutto e fa vedere uno scenario nuovo, che è lo scenario di Dio sulla storia.
Qualche volta diciamo che di Dio non si può sapere nulla, diciamo che Dio è misterioso. È vero che diciamo che di Dio non si può sapere nulla, ma mi sembra che da questo Vangelo di Dio possiamo sapere qualcosa, possiamo sapere quello che pensa Lui riguardo allo scandalo sui piccoli. È chiarissimo che Dio si mette dalla parte dei piccoli. E per questo, voglio dire per questo, se da un lato il Signore è sempre pieno di misericordia -e rimane così- in questo caso non bisogna confondere la misericordia con una posizione di Dio molto interessante: in Dio è possibile essere pieno di misericordia e nello stesso tempo avere tolleranza zero circa il peccato.
Bisognerebbe proprio stare a pregare a lungo davanti al Signore per comprendere questo.
Ed è questo un discorso molto attuale anche dentro la comunità degli uomini e la comunità della Chiesa. È un discorso che se non viene fatto alla luce di Dio con la presenza dello Spirito rischia di non essere compreso nel modo giusto. Ecco, che significa “chi scandalizzerà uno di questi piccoli che credono in me…” ?
Il Signore usa un’iperbole, enfatizza il suo discorso e dice: meglio per lui se gli fosse messa una pietra sul collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare questo piccolo”
Capite che qui il Signore ci fa entrare dentro di Lui, enfatizza le parole, il suo diventa un discorso che non si può non ascoltare, usa queste espressioni per dire: “aprite bene le orecchie!!” Non ci fermiamo troppo sulla macina, sulla pietra, ma fermiamoci sul fatto che Dio attira la nostra attenzione su quello che ci vuole dire e per questo usa questo discorso quasi cinematografico, per dire: ascoltatemi!
Che cosa dobbiamo ascoltare Signore? Quello che viene dopo: “se la tua mano ti è di scandalo, se il tuo occhio ti è di scandalo, se il tuo piede ti è di scandalo…..” dice: “Taglialo!”
cioè se la parte attiva del tuo peccato, se tu senti che dentro di te c’è qualcosa che ti porta a peccare, tagliala!
Ma è chiaro, infatti come fai a tagliare lo spirito? Provate un po’ voi a tagliare lo spirito!
San Paolo dice “voglio fare il bene, ma c’è nel mio corpo, nelle mie membra, qualcosa che mi porta a fare il male!” È nelle membra, è uno spirito che però agisce nelle membra. Come fai a tagliare lo spirito? È interessante, no? Come si fa a tagliare lo spirito? Non ce la faccio! Ma come faccio ad umiliare lo spirito di vanità, lo spirito di superbia? Come faccio ad umiliare lo spirito che mi porta a cercare sempre le attenzioni degli altri? Lo sento, ce l’ho in me tutti i giorni…. Digiuna!
Ma che c’entra il digiuno con lo spirito?
Il digiuno umilia le membra, dove lo spirito vuole prendere dimora. Lo spirito del male cerca sempre una dimora nelle membra, vi ricordate quando viene cacciato? Ne cerca altri sette, di spiriti, per andare ad abitare in quelle membra, le mie e le tue. Come si caccia?
Dobbiamo imparare a capire come siamo fatti: lo spirito di per sé, io non posso prenderlo tra le mani, come faccio? Lui va a prendere dimora tra le tue membra, quindi agisce sulle tue sensibilità. Oggi ti accorgi che vai cercando un po’ di affetto in più? Agisci proprio lì! Togliti anche quel poco affetto che hai, perché è vanagloria! Quindi rinuncia anche a quelle attenzioni che ti paiono lecite! Non bisogna essere molli contro lo spirito del male: taglia!
Non possiamo agire a livello dello spirito, perché lo spirito è oltre di noi, ma noi possiamo agire nelle membra. Per questo abbiamo dei sensi, dove può agire lo spirito del male, ma io posso agire in un’altra maniera, cioè io davanti a Dio scelgo di rinunciare anche a quella cosa lì, volontariamente con l’aiuto di Dio!
Come combatto? Combatto così: non dò spazio al maligno e devo rinunciare, devo tagliare!
Un esempio grandissimo è la lingua: la lingua è un muscolo, ma nella lingua confluiscono un mucchio di spiriti invisibili, prendono dimora lì e dipingono di male la mia vita esistenziale, riempiono la vita di male, la mia e quella degli altri. Quindi io devo esercitare il silenzio, io faccio voto di silenzio! In questa situazione, con queste persone, io faccio un voto di silenzio, cioè scelgo io attivamente e positivamente la rinuncia e il silenzio. Volontariamente il Signore è entrato nella Sua passione e volontariamente io faccio silenzio, perché ogni volta che metto la lingua lì e tocco di nuovo quel tasto lì, io non solo faccio un danno agli altri, ma lo faccio a me, perché perdo la grazia che avevo chiesto a Dio.
E ogni volta che la lingua ti porta lì sul tuo punto dolens, lì tu perdi la grazia! Ma tu dici “ma è un muscolo, una parola che ho detto cosi…” No! È il segno che tu hai capitolato. È il segno che tu hai capitolato, perché non ti sei fidato di Dio che ti ha detto “stai zitto! sta’ zitta!” È un segno che tu ti sei lasciato sedurre. Un muscolo ti ha fatto capitolare, perché non è solo un muscolo del corpo, ma è il luogo dove agisce lo spirito del male.
Taci significa tagliare! Non dare occasione al diavolo di ingannarti, ma tacere!
Se non abbiamo questi strumenti, come potremmo combattere?
È cosi anche con i bambini capite?
Lo scandalo è così grande, perché I bambini sono l’immagine della purezza. Scandalizzare un bambino significa mettersi contro Dio. È una bestemmia esistenziale, perché Dio è purezza.
Dio è puro Spirito, Dio è Amore e gli angeli dei bambini stanno sempre davanti a Dio. Essi contemplano il Volto di Dio, questo significa che stare davanti a quel bambino è come entrare alla presenza di Dio. E scandalizzare un bambino, ma anche scandalizzare un piccolo che magari non è un bambino, scandalizzare i più genuini, i più semplici è grave, quindi il Signore attira la nostra attenzione e ci dice: “taglia! taglia! taglia!: C’è qui in questa pagina del Vangelo un invito ad avere un metodo spirituale, che ha portato tantissimi cristiani nei primi secoli ad andare nel deserto ed iniziare quello che chiamiamo combattimento spirituale. Molte nostre imprese, diciamo così, spirituali capitolano, perché non abbiamo un metodo, non combattiamo, siamo troppo molli. Non combattiamo! Se io mi accorgo che faccio continuamente un peccato, significa che comunque non mi sono armato bene, che non ho capito… Allora io posso non capire per due motivi: uno perché non ci arrivo con la mia testa, ma posso anche arrivare a non capire perché maliziosamente io non voglio capirlo! Maliziosamente io posso scegliere di rimanere nell’ignoranza per avere una zona franca nella mia vita, dove il mio io, il bambino viziato che sono io, continua a giocare dentro di me, continua a mangiare quello che non deve mangiare, continua a dire quello che non deve dire, continua a fare…. Quindi a volte scelgo l’ignoranza, ma è una ignoranza autoindotta e quindi è peccato, perché il Signore mi ha fatto già capire quelli a cui io devo rinunciare. Sembra molto duro questo discorso, ma è molto più vero, è molto più gradito a Dio, è molto più fecondo!
Se tu ti accorgi, che la tua lingua va a toccare sempre lì, ma è chiaro che hai un demonio dentro di te che ti da fastidio! E come fai ad addormentarti sapendo che hai questo male dentro? Perché non combattiamo?
Ma guardate che questo vangelo già ci porta dentro la Quaresima. Dove vai? Che programmi spirituali fai, se non vuoi allontanarti dal male? Quella zona franca dove noi vogliamo essere semicoscienti, dormire, non dormire, quella zona lì è terribile!
E quindi tu devi fare un gesto, tu devi avere un metodo e il metodo è seguire Gesù, fare quello che ha fatto Lui, che ha fatto quel digiuno di 40 giorni per dire che Lui ha preso sul serio il combattimento, nelle Sue membra ha combattuto, non ha dato spazio al male…..
Un conto è avere una misericordia piena verso i peccatori e un conto è verso il male: con il male non si discute mai, con il male non si discute!
Ma lo senti, capisci? Perché ti fa proprio male!
E allora chiediamo questo al Signore, chiediamo a Gesù che ci dia il Suo Spirito, perché Lui riusciva a mettere insieme la fortezza con la tenerezza. Era forte contro il male!
E quando Lui ha portato su di Sé, ha preso la croce, le sue membra erano deboli, capite? Lui sembrava debole e il demonio Lo attaccava ancora di piu, ma in realtà nello Spirito era fortissimo. E come ha fatto ad essere fortissimo? Non ha dato spazio al male, è stato zitto! È stato zitto e si è completamente affidato a Dio!
Mi sembra che qui ci sia la strada per liberarci di tanti tormenti anche per noi!
Io non credo che dobbiamo fare grossi discorsi per combattere il male, non credo che abbiamo bisogno di mille persone, mille strategie umane… non ci credo a queste cose qui, io credo che dobbiamo prendere sul serio queste indicazioni: il livello degli spiriti del male non si raggiunge con grande Intelligenza, bisogna esserci portati da Dio, ci porta Lui a combattere, con Lui. Quindi questo Vangelo dobbiamo tenerlo molto caro, prenderlo sul serio, perché ciò aiuta poi a crescere, perché c’è una grande gioia poi a crescere quando ti accorgi che non hai più le membra inquinate dal male. E Dio ti fa sentire la libertà…!!!
In quel tempo. Terminate le parabole, il Signore Gesù partì di là. Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Catechesi di padre Massimo di Lunedì 29 novembre 2021 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Matteo 13, 53-58.
In quel tempo. Il Signore Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
Catechesi di padre Massimo di Sabato 06 marzo 2021 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Marco 6, 1b-5.
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna».
Catechesi di padre Massimo di Lunedì 01 marzo 2021 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Matteo 5, 27-30.
In quel tempo. Venuto nella sua patria, il Signore Gesù insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Catechesi di padre Massimo di Sabato 08 agosto 2020 – dalla Parrocchia S. Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Matteo 13, 54-58.
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna».
Catechesi di padre Massimo di Lunedi 09 marzo 2020 – dalla Parrocchia S. Rita – Milano – Vangelo del rito Ambrosiano – Matteo 5, 27-30.