Lunedì della settimana della VII Domenica dopo Pentecoste

santi Nàbore e Felice

«… o generazione incredula e perversa …».

Lettura del Vangelo secondo Luca 9, 37-45

In quel tempo. Quando furono discesi dal monte, una grande folla venne incontro al Signore Gesù. A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho! Ecco, uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio». Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre. E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio. Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Catechesi di padre Massimo di Lunedì 12 luglio 2021 – dalla Parrocchia Santa Rita – Milano –  Vangelo del rito Ambrosiano – Luca 9, 37-45.

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«… la verità di Dio  …».

Lettura del Vangelo secondo Luca  2, 41-52

I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di  Pasqua.  Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza;  ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.  Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;  non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.  Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.   E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.   Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».  Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».  Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.  E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Omelia di padre Massimo di Lunedì 12 luglio 2021 – dalla Basilica Santa Maria del Carmine – Firenze –  Vangelo del rito Romano – Luca 2, 41-52.

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«… Adorazione Eucaristica …»

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